L’opinione comune secondo cui la vita nel Sud Italia ha ritmi più compassati, oltre che essere probabilmente vera, è la spia di una serie di vantaggi, tra cui uno che solo apparentemente è secondario: quello della qualità del sonno. Recenti recensioni e studi sul tema mostrano infatti come siano proprio le regioni del Centro-Sud quelle con un rapporto migliore delle ore dedicate al sonno e al riposo.
I benefici del riposo per la salute sono ormai appurati, al punto tale che l’Università di Catania, tra i vari corsi che mette a disposizione, ne offre uno sulla fisiologia del sonno e dei sogni. A discutere dei vantaggi di un buon equilibrio vita-riposo sono, insieme alle università dell’Isola, anche le grandi cliniche nazionali: il tema del buon riposo è stato affrontato infatti nelle recensioni e nelle opinioni espresse online dalla clinica di Roma Villa Mafalda. Sappiamo infatti che oltre all’alimentazione e all’attività fisica, il terzo elemento che concorre a una buona qualità della vita è il sonno. La quantità delle ore di riposo è solo uno dei parametri da considerare: occorre infatti calcolarne anche la qualità, influenzata da diversi aspetti tra cui la percentuale di sonno profondo, il bruxismo ed eventuali microrisvegli e apnee notturne. Un articolo apparso sul blog della casa di cura Villa Mafalda, avallato da un’ampia serie di recensioni e opinioni facilmente reperibili in rete, ci spiega come un sonno ristoratore porti una serie di notevoli benefici, dall’umore positivo alla maggior capacità di concentrazione, dall’efficienza in attività intellettuali e fisiche a un maggior senso di autostima, una maggiore vitalità, curiosità e rilassatezza.
Le opinioni di Villa Mafalda: Il sonno nel dettaglio
Recensioni scientifiche confermate da Villamafalda ci dicono che nottetempo il metabolismo rallenta, e il corpo aumenta la produzione di proteine utili per la rigenerazione delle cellule e per innalzare le difese immunitarie. I muscoli si rigenerano (ecco perché un adeguato riposo è così importante tra gli sportivi) e il cervello memorizza e archivia i dati appresi nelle ore diurne.
In un recente rapporto dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno certifica che il 10% degli italiani soffre di insonnia più o meno acuta. Tra le categorie più interessate dal fenomeno troviamo gli anziani, i turnisti e anche la generazione dei millennials, i giovani inclini a compulsare i dispositivi elettronici: pratica, questa, che soprattutto se protratta nelle ore serali ostacola il rilassamento della retina e il conseguente addormentamento. E non solo: in un articolo del blog di AktiVision, il reparto oculistico di Villa Mafalda, leggiamo che l’abuso delle nuove tecnologie favorisce la sindrome dell’occhio secco, ovvero la mancata naturale lacrimazione oculare.
Inoltre, le recensioni presenti sul web e l’approfondimento della clinica Villa Mafalda e di AktiVision illustrano bene le poche ma fondamentali pratiche virtuose per dormire bene: limitare alcol, sigarette e caffè, evitare di addormentarsi subito dopo essere stati davanti a uno schermo televisivo, di computer o di smartphone, fare attività sportiva per regolare la produzione di adrenalina e melatonina, e con loro il ciclo sonno-veglia. Insomma: chiunque ha gli strumenti per poter riposare bene. Occorre solo adoperarli.