La Regione Siciliana “dirotta” ai teatri i fondi del “Patto per il Sud”
Sono stati finalmente assegnati dalla Regione Siciliana i fondi già annunciati nello scorso mese di novembre per il restyling dei teatri siciliani. Al Teatro “La Fenice” di Biancavilla, spettano 231 mila euro, come previsto dalla graduatoria che ha ammesso a finanziamento 166 strutture isolane che consentiranno di rendere più accogliente e moderna la struttura e garantire i servizi adeguati agli spettatori ed alle compagnie che si esibiranno.
«Nonostante l’emergenza virus che ci vede impegnati quotidianamente, in queste settimane abbiamo lavorato assieme all’ufficio tecnico per concretizzare l’avvio di diversi lavori: partiamo con il Teatro ma di tanti altri interventi vi renderò conto in appresso – scrive in un comunicato il sindaco Antonio Bonanno, aggiungendo «mi è dispiaciuto avere letto che il finanziamento fosse stato addirittura messo in discussione e che non dovesse più arrivare. Fake news che appartengono ad un gioco denigratorio che faccio fatica a comprendere, smentito puntualmente dai fatti. Partiamo dal Teatro “La Fenice».
Il sindaco Bonanno, come spesso gli capita, bolla come “fake-news” tutte gli articoli non graditi, mostrando una ricorrente allergia verso la libera stampa. A dicembre dello scorso anno, Yvii24 (rileggi l’articolo), insieme ad altri giornali, l’autorevole Livesicilia su tutti (rileggi l’articolo), riportò la notizia che, dopo aver ammesso a finanziamento 166 strutture e pubblicata la graduatoria, la Regione Siciliana a distanza di pochi giorni, pubblicò una seconda graduatoria che ammetteva a finanziamento solo 27 strutture per 5 milioni: una doccia fredda per i teatri che restavano in stand-by.
Bisogna attendere febbraio 2020 per un nuovo atto della giunta regionale di governo che sana la situazione concedendo i finanziamenti alle restanti 134 strutture attraverso la revisione del quadro strategico di programma del “Patto per lo sviluppo della Sicilia (Patto del Sud)” escludendo i finanziamenti a strutture culturali e archeologiche che mostravano criticità tecnico-progettuale per oltre 27 milioni di euro. Al momento sulla carta i finanziamenti ci sono, ma sino all’avvio dei lavori, in considerazione della procedura tortuosa, meglio restare cauti.