Botta e risposta fra l’assessore alla Pubblica istruzione di Biancavilla ed il nostro direttore che controreplica: «Restituire alle famiglie i soldi spesi sino ad oggi»
Dopo gli articoli di Yvii24, firmati dal nostro direttore Pietro Nicosia, sui ritardi a Biancavilla nell’avvio dell’abbonamento per il trasporto degli studenti pendolari, che ha imposto alle famiglie una spesa aggiuntiva per i primi quindici giorni di ottobre (rileggi l’ultimo articolo), l’assessore biancavillese alla Pubblica Istruzione, Francesco Privitera, ha scritto una lettera di replica. La pubblichiamo e, in calce, la controreplica del direttore Pietro Nicosia.
Alla c.a. del direttore di Yvii24
OGGETTO: Diritto di replica all’articolo pubblicato in data 15 ottobre 2020, dal titolo “Biancavilla. Pendolari, da oggi l’abbonamento Fce ma le famiglie hanno già sborsato metà del contributo annuo”.
Egregio direttore,
ho letto ieri sera, con vivido piacere, il suo articolo sul rilascio degli abbonamenti scolastici agli alunni pendolari e, oggi, sono qui costretto, non me ne voglia, a doverLe rispondere perché penso che chiunque abbia l’ardire di voler esercitare la nobile arte del giornalismo abbia il dovere deontologico di riportare i fatti a verità. Rispetto e ammiro molto il lavoro condotto dagli operatori dell’informazione ma su quanto sostenuto sulla questione dalla Sua testata fino ad oggi, mi preme chiarirLe alcuni, e solamente alcuni, aspetti della pseudoproblematica sollevata. Mi permetta di tutto alla correttezza della notizia.
Una prima risposta riguarda proprio la presunta e favorevole contrapposizione, a mio avviso forzata e strumentale, da Lei posta tra la rispettabilissima Città di Adrano, la cui citazione da parte nostra in questa sede ha valore puramente indicativo rispetto a quanto da Lei sostenuto e non ovviamente di soggetto chiamato in causa, e il nostro Comune. Non Le sarà infatti sfuggito che lo scarto e/o la disuguaglianza temporale, in rapporto ai tempi di istruttoria delle istanze e della successiva “codifica” degli abbonamenti, tra il nostro e il Comune da Lei citato risiede proprio nei numeri che Lei stesso ha indicato.
Lei, caro Direttore parla, a ragione, proprio di 1.000 alunni pendolari per il nostro Comune, omettendo però di dire che nell’altro Comune i numeri non superano neanche il centinaio. Sempre su Adrano, non ce ne vogliano, per le citazioni, né il Sindaco né l’Amministrazione Comunale né i cittadini della Città ai quali riconosciamo grande stima e rispetto, Le devo far presente un particolare: tutti i Comuni serviti da FCE hanno “dovuto” adeguarsi all’introduzione dell’innovazione tecnologica della bigliettazione elettronica prevista da “DropTicket”, quindi non è veritiero asserire che il Comune di Adrano non ha fatto alcun cambiamento rispetto agli anni passati e, ancora, perseverando nell’errore, nel Suo primo articolo sull’argomento del 12 ottobre, Lei dichiara che gli studenti adraniti hanno ricevuto l’abbonamento sin dal primo giorno di scuola: nulla di più falso. La FCE ha, infatti, previsto la decorrenza della Convenzione con tutti i Comuni a decorrere dal 1 di ottobre!
Le faccio una piccola confidenza. Alcuni nostri concittadini nei primi giorni di ottobre si sono recati presso la stazione centrale della FCE di Adrano per acquistare tramite POS l’abbonamento; ebbene sappia che fino al 3/4 di ottobre non era ancora stata codificata nessuna procedura, per cui nessuno, dico nessuno, ha potuto rinnovare il proprio abbonamento sino a quella data. Non le sarà difficile verificarlo.
Ma mi corre l’obbligo, sempre per una corretta informazione, di esporLe una breve panoramica sull’attività svolta dal mio Assessorato per l’organizzazione del servizio di trasporto scolastico extraurbano in rapporto a quanto accaduto a seguito dell’introduzione della Tariffa UNICA FCE, dell’innovazione tecnologica prevista (non dal Comune n.d.r.) con l’App “DropTicket” e dei concomitanti e necessari cambiamenti intervenuti nella strutturazione del servizio medesimo a causa della pandemia da Covid-19.
Preliminarmente, Le premetto che nessun Comune della provincia di Catania (e per quel che ci risulta dell’Isola) ha un così elevato numero di alunni pendolari, circa 1.000, la cui spesa a carico solo dell’Ente si aggira sui 280.000,00 € per anno scolastico (da distinguere da quello solare), alla quale occorre poi sommare la quota di compartecipazione, differenziata per tratta chilometrica, a carico dello studente che, fino all’anno scorso, versava a favore della FCE da 9 a 10 mila euro al mese. Non stiamo parlando di poca cosa.
Tacciare il mio Assessorato di immobilismo e di non giustificabili ritardi nell’erogazione del servizio che hanno penalizzato le tasche delle famiglie in questi primi 15 giorni di ottobre, significa omettere di dire, immaginando che ne sia a conoscenza, che, a causa della pandemia da Covid-19, le Linee Guida ministeriali sul trasporto pubblico hanno previsto una riduzione della capienza dei viaggiatori pari all’80%, dei posti a sedere e ciò ha significato, per l’oggetto del Suo contendere, che sui pullman della FCE in atto possono salire non più di 50/52 viaggiatori a fronte dei 70/75 passeggeri di epoca prepandemica.
Lascio a Lei il piacere di fare un pò i conti di quanti pullman (qualora ci fossero per qualsiasi pubblica amministrazione uomini, mezzi e risorse) dovrebbe disporre FCE per trasportare ogni mattina i nostri 1.000 ragazzi unitamente ai passeggeri di altri Comuni che viaggiano sulle stesse tratte chilometriche. Proprio quest’ultimo aspetto, Le faccio presente che è stato oggetto di lunghe ed estenuanti negoziazioni con FCE perché il nostro unico obiettivo era quello di assicurare a tutti gli studenti la possibilità di potersi recare a scuola in orari scolastici compatibili con gli ingressi e le uscite e con un adeguato numero di mezzi di trasporto.
A tal proposito, colgo l’occasione per farLe altrettanto presente che abbiamo da quest’anno introdotto, ai fini della sicurezza dei nostri ragazzi, l’opzione di richiedere, in alternativa all’abbonamento FCE, il cosiddetto “Contributo alternativo” che consente allo studente di poter viaggiare con mezzi propri e di ricevere a fine anno un rimborso pari ad € 25 al mese. E ancora, Le faccio notare che l’introduzione della tariffa UNICA FCE ha consentito, grazie all’attività di negoziazione a cui prima facevo riferimento, al mio Assessorato di ottenere una rimodulazione dei costi totali del servizio a beneficio sia delle casse comunali che delle tasche degli utenti.
Mi spiego meglio: fino agli scorsi anni gli alunni che viaggiavano sulla tratta da lei citata, id est Catania, compartecipavano alla spesa per un costo pari ad € 25 (oggi sono 12 €) al mese che moltiplicato per otto mesi, come lei ha fatto nel suo articolo, fa 200 €, a cui bisogna però aggiungere, e questo ovviamente Lei non lo sa, il costo dei biglietti (in media da 7 a 9 in A/R) che erano a totale carico degli alunni nei mesi a cavallo con le principali festività. Anche in questo caso, lascio a Lei il piacere di tirare le somme. Sappia inoltre che da quest’anno il costo dell’abbonamento è pari a 12 € per tutte le fasce chilometriche e per tutti i mesi senza nessun altro costo aggiuntivo a carico delle famiglie.
Concludo, non prima però di averLe fatto sapere che il nostro Comune rilascia gli abbonamenti a tutti, dico tutti, gli studenti alle stesse condizioni, senza distinzione di censo e per tutte le destinazioni anche quando potremmo richiedere allo studente di scegliere, per il rilascio del titolo di viaggio, la Scuola che abbia la destinazione più vicina rispetto alla residenza, pena l’eventuale non erogazione dell’abbonamento ovvero la rimodulazione dei costi dell’abbonamento. Concludo, e torno ai miei impegni istituzionali dell’Assessorato che richiedono, mi creda, una costanza di lavoro che non conosce orari, né pause né rilassamenti.
Con cordialità
Francesco Privitera
Assessore alla Pubblica Istruzione
Risponde il direttore di Yvii24 e autore dell’articolo Pietro Nicosia
Quando gli articoli non sono graditi, l’amministrazione comunale di Biancavilla usa la formula “dovere deontologico di riportare i fatti a verità”. Ebbene, egregio assessore Privitera, le faccio anche io una confidenza: abbiamo riportato la “verità sostanziale dei fatti”. Lo dica pure al sindaco Antonio Bonanno che bolla come “fake-news” ogni notizia sgradita, nel chiaro tentativo di screditare le testate e gli articoli che ritiene “scomodi”.
E che vuol farci assessore: non tutti siamo sensibili a sorrisi e tagli di nastri a favore di telecamera, c’è chi questo scomodo mestiere lo svolge raccontando soprattutto le magagne, perché sorrisi e tagli di nastri li riportiamo nei comunicati stampa che diramate e che puntualmente pubblichiamo, corredati da foto. Anche in questo caso, così come avvenuto per il passato, le dimostro che, come deontologia impone, ci siamo limitato a riportare la “verità sostanziale dei fatti”.
La informo che la notizia è stata verificata, su più livelli, come deontologia impone: primo livello assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Adrano; secondo livello dirigente Pubblica Istruzione Comune di Adrano; terzo livello utenti. Tutti e tre i livelli verificati concordavano sulla possibilità di acquistare gli abbonamenti ad Adrano sin dai primi giorni di ottobre, cosa impossibile a Biancavilla. Il quarto livello è la sua dichiarazione (nel primo articolo) che è stata correttamente riportata. Ma veniamo alle sue contestazioni, informandola che controbatterò solo alle argomentazioni che riguardano la mia professionalità, categorizzando le altre come opinioni e non fatti.
Prima sua contestazione:
“(Adrano) non ha fatto alcun cambiamento rispetto agli anni passati”
Il cambiamento citato nell’articolo si intende non in riferimento all’App “Dropbox” ma al bando che il Comune di Adrano ha regolarmente pubblicato il primo di settembre proprio come tutti gli altri anni, mentre Biancavilla ha atteso il 28 settembre ad anno scolastico già iniziato (tutto consultabile sul sito dei due comuni); Adrano ha dato l’opportunità di acquistare gli abbonamenti ad inizio ottobre (come gli altri anni), Biancavilla ha atteso il 15 del mese: mi sembra che quanto riportato nell’articolo sia la “verità sostanziale dei fatti”.
Seconda sua contestazione:
“(…) gli studenti adraniti hanno ricevuto l’abbonamento sin dal primo giorno di scuola: nulla di più falso. La FCE ha, infatti, previsto la decorrenza della Convenzione con tutti i Comuni a decorrere dal 1 di ottobre!”
Questo punto effettivamente si presta a fraintendimenti anche se si tratta di una mera semplificazione, poiché è da intendersi “dal primo giorno di scuola in cui era possibile acquistare l’abbonamento”, ovvero il primo ottobre. Se ciò non fosse chiaro a tutti, ogni equivoco è spazzato via dall’assessore all’Istruzione di Adrano, Anna Rita Marcellino, che nello stesso articolo da lei citato dichiara: «La procedura non è dissimile agli altri anni. Dal primo ottobre i ragazzi acquistano gli abbonamenti e pagano in base all’ISEE, proprio come avveniva negli anni passati». Se nello stesso articolo riportiamo la data corretta, non possiamo essere accusati di aver detto il falso.
Terza sua contestazione:
(Ad Adrano) “fino al 3/4 di ottobre non era ancora stata codificata nessuna procedura, per cui nessuno, dico nessuno, ha potuto rinnovare il proprio abbonamento sino a quella data”
Mi attengo a quanto dichiarato dall’assessore Marcellino, ovvero “1 ottobre”: vuol forse dire che l’assessore Marcellino ha dichiarato il falso? Faccio notare che il 3/4 ottobre (da lei citati) erano sabato e domenica, ma, volendo accogliere quanto da lei sottolineato, sicuramente da lunedì 5 ottobre, 10 giorni prima di Biancavilla, ad Adrano era acquistabile l’abbonamento.
Per il resto, nel suo scritto vi sono considerazioni di carattere politico alle quali sarà la politica di Biancavilla a controbattere se ne avrà voglia, ma sono certo che non ne avrà voglia e a maggior ragione l’opposizione, immersa nel “sonno profondo” che la caratterizza da oltre da due anni (e questo per ricordarle che sconti non ne abbiamo mai fatti e mai ne faremo ad alcuno).
Come lei correttamente riporta, ho citato il numero di mille utenti a Biancavilla – peraltro me l’ha indicato lei in sede di dichiarazione – e il caricamento dell’anagrafica ha di certo i suoi tempi, ma personalmente ritengo che le inefficienze, o difficoltà se così vogliamo chiamarle, di un ente non debbano ricadere sulle tasche dei cittadini, per cui, ai disagi economici patiti dai biancavillesi, c’è un modo di porre rimedio, come peraltro ho già scritto nell’articolo più recente dedicato alla vicenda trasporto extraurbano: restituire alle famiglie quanto hanno sborsato per i primi 15 giorni in cui non era possibile acquistare l’abbonamento, trattenendo solo la quota di 12 euro relativa alla compartecipazione per il mese di ottobre. Mi sembra una giusta, e salomonica soluzione. Ma sarà la politica, lei e l’amministrazione, a fare le scelte che riterrà più opportune.
Pietro Nicosia