Un premio internazionale di Architettura vede vincitore il progetto per la riqualificazione della Ex Stazione San Marco di Paternò, un progetto pilota all’interno della tratta dismessa Motta Santa Anastasia – Regalbuto, tra le valli del Simeto e del Salso. Non c’è altro modo per dirlo: tutto nasce dall’amore per un territorio che sembra aver rinunciato a valorizzare il suo potenziale e che dilapida la propria bellezza e la variegata ricchezza del proprio paesaggio. E di quel paesaggio maltrattato, tra i tanti, la Ferrovia dismessa è forse l’elemento più interessante, un ottimo argomento di studio.
Persa la funzione che l’ha generata, la “ferrovia delle arance” con le sue dieci stazioni e le case cantoniere rappresenta la spina dorsale di quello che fino a pochi anni fa è stato un organismo economico vivace, forte, produttivo, che sosteneva migliaia di famiglie e dava ricchezza al territorio intero. E ancora oggi quel territorio così fertile, solcato da una ferrovia che si snoda tra le valli di due fiumi, sembra chiedere che l’abbandono e il degrado non finiscano per lasciare che di quel percorso rimanga solo il solco di una cicatrice.
L’associazione SUdS “Stazioni Unite del Simeto” nasce con l’intento di rispondere concretamente a questo appello, dando prima uno sguardo a quello che succede in altri luoghi e chiedendosi subito dopo come sia possibile avviare qui e adesso quelle stesse dinamiche virtuose. E’ dunque possibile recuperare le stazioni, le case cantoniere, i ponti e tutto il patrimonio storico lungo la ferrovia dismessa, è possibile unire le dieci stazioni lungo il SImeto e il Salso. Il collettivo SUdS lo crede fortemente e ritiene sia possibile ricostruire le macerie adattando tutta l’infrastruttura per assolvere a nuove funzioni, reinventando modelli di vita, socialità, aggregazione.
Nel 2015 inizia così un percorso che origina da un incontro con i dirigenti di RFI Catania, nell’intento di capire come iniziare un’opera concreta sulla stazione di Paternò “San Marco”, non più utilizzata dal 2004. Saranno mesi di interlocuzione tra gli enti, fino alla convocazione alla sede RFI di Roma, quando vengono finalmente argomentate le motivazioni dell’iniziativa e manifestata la volontà da parte del Comune di Paternò di aderire alla stessa. Le tante attività svolte nel frattempo dall’associazione SUdS nell’area e nei locali della Stazione San Marco sembrano spronare RFI a concedere un comodato d’uso gratuito finalizzato all’uso socio-culturale del bene e di tutta l’area circostante.
Nel 2016 parte il “bando periferie”, progetto di finanziamento del Governo Nazionale finalizzato al supporto delle periferie delle aree metropolitane e al recupero di aree, beni immobili e infrastrutture. Questo è uno stimolo che induce l’amministrazione comunale a intervenire concretamente sui luoghi. Occorre presentare una proposta progettuale che investa tutta la vastissima area, l’edificio della stazione e la dimora del casellante da trasformare in struttura ricettiva. L’investimento può arrivare a circa 2 milioni di euro. L’associazione SUdS contribuisce aggregando un gruppo di lavoro, guidato dall’architetto, urbanista e paesaggista catalano Jordi Bellmunt dello studio B2B Arq e il gruppo partecipa al bando pubblico che viene indetto dal Comune di Paternò e dalla Città Metropolitana di Catania, concorrendo con altri 5 gruppi e aggiudicandosi a pieni voti la gara per lo sviluppo del progetto definitivo ed esecutivo.
Poi il bando viene “congelato” dal primo Governo Conte, ma le speranze rimangono intatte ed oggi l’amministrazione del sindaco Nino Naso lavora allo scopo di non veder sfumare il finanziamento e vedere realizzata l’opera appena possibile. Nel 2019, lo studio B2B candida il progetto al Premio internazionale “City-Brand&Tourism Landscape Award 2021”, organizzato dalla casa editrice Paysage, il cui intento è portare in luce le best practices in diversi ambiti dell’architettura e del paesaggio. Lo scorso mese la Giuria ha prima selezionato il progetto dello studio di Jordi Bellmunt tra i finalisti, poi il 9 luglio ha attribuito al progetto di riqualificazione della Stazione San Marco il primo premio ex aequo.
Questo risultato rende una grande soddisfazione alla luce di tutto il lavoro svolto sui territori in questi 5 anni. Il premio conferisce il giusto valore al percorso intrapreso pochi anni fa da associazioni e singoli cittadini, da tutti quelli che hanno creduto e credono ancora nella guarigione di un territorio sofferente, per uno sviluppo sostenibile della Valle del Simeto. Ma non finisce qui. Adesso attendiamo che il centro culturale San Marco diventi realtà!