Si è tenuto questa mattina all’interno della sala consiliare del comune di Santa Maria di Licodia l’incontro organizzato dall’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e Turistici “Rocco Chinici” con il giornalista Rai Giuseppe La Venia, che nelle scorse settimane ha svolto il ruolo di inviato per la Tv nazionale direttamente dai luoghi del conflitto russo-ucraino. Un incontro – tra studenti del quinto anno e Giuseppe La Venia – dove il giornalista ha raccontato non solo delle tante macerie fatte palazzi e città distrutte, ma anche di “altre macerie” fatte di uomini, donne e bambini costretti a fuggire da una guerra ingiusta.
«Sono stato un mese a Leopoli» ha detto ai giovani presenti Giuseppe La Venia. «Che cosa posso raccontarvi? La domanda che tutti mi fanno in questi giorni è sempre una: “è così come si vede?” e la risposta è sempre la stessa “non è così, è peggio!”. Oltre alle immagini delle macerie, delle case distrutte, degli ospedali colpiti ci sono quelle che io chiamo “le macerie dell’anima” – ha continuato La Venia – , ovvero i racconti di milioni di persone che dall’oggi al domani sono stati costretti a scappare perché in pericolo, lasciando la loro casa, la loro storia i loro amici, riuscendo a portare con se solo pochi vestiti in una piccola valigia per i loro figli. Per loro i figli sono la cosa più importante».
Con parole semplici, che arrivano dritte al cuore di chi ascoltava, La Venia ha raccontato la sua esperienza vissuta in Ucraina. «Per me è stata toccante l’esperienza vissuta in un ospedale pediatrico oncologico e mi ha segnato molto», ha inoltre aggiunto il giornalista Rai raccontando anche l’esperienza di essere stato fermato e portato in caserma insieme al proprio cameramen dove sono stati costretti a dover cancellare alcune immagini significative girate sul territorio ucraino. Il giornalista, dopo il racconto della propria esperienza, ha poi intrattenuto con i presenti un dibattito, rispondendo alle domande che gli venivano poste.