L’uomo era stato posto ai domiciliari negli scorsi giorni dopo la denuncia dell’ex compagna
La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di indagini a carico del 26 enne T.S. di Santa Maria di Licodia, già indagato e posto agli arresti domiciliari per i reati di maltrattamenti contro familiari, lesioni personali aggravate e atti sessuali con minorenne commessi in danno della convivente, ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere eseguita dai Carabinieri della locale stazione .
Le precedenti indagini condotte e sviluppate dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri di Santa Maria di Licodia e coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, avevano evidenziato come l’uomo, nel corso della convivenza familiare, iniziata nel 2012, oltre ad avere abusato sessualmente della compagna quando questa ancora non aveva compiuto i 14 anni, aveva posto in essere una serie di condotte violente e vessatorie nei confronti della stessa aggredendola, in più occasioni, con calci e pugni e cagionandole delle lesioni (in un episodio le causava la perforazione del timpano), costringendola a ricorrere innumerevoli volte alle cure di diversi presidi ospedalieri, il tutto allo scopo precipuo di soggiogarla al proprio volere, isolandola di fatto dal contesto di amici e soprattutto dalla famiglia di origine.
La misura restrittiva dei domiciliari dello scorso 7 gennaio si è rivelata subito inadeguata rispetto alla pericolosità sociale e l’inclinazione a delinquere del soggetto che ha continuato a minacciare il nuovo fidanzato della ragazza per convincerlo ad interrompere la relazione con la stessa, circostanza poi concretizzatasi in quanto l’uomo, temendo per la propria incolumità, ha deciso di troncare il rapporto. Episodio verificato puntualmente dai Carabinieri licodiesi che, dopo avere acquisito la denuncia da parte della ragazza, che a causa delle ingerenze dell’ex non riesce ancora a vivere serenamente, hanno sottoposto all’attenzione del magistrato titolare del fascicolo nuovi elementi probatori a carico dell’indagato che, recepiti in toto dal giudice, ne hanno consentito l’arresto e la traduzione nel carcere di Catania Piazza Lanza.